Editoriale
Prima tanta pioggia, poi tanto caldo. L’estate è andata, la stagione ancora non del tutto. Senza confini, senza date bollate sul calendario, senza stop ma anche senza straordinari sussulti.
Tanti sospiri ma anche parecchi sorrisi, in fondo s’è lavorato e il rivenditore come sempre ha fatto la sua parte. Torta piccola quella del mercato, resa più grande e appetitosa da un’offerta di valore e assai varia. Sfruttando il grimaldello della batteria, sempre più a suo agio fra scaffali e prati d’Italia. È andato a strappi il garden, con punte altissime ma anche cali improvvisi scanditi dal meteo. I numeri del sell in sono stati buoni, quelli del sell out da verificare. A macchia di leopardo, come sempre, strettamente dipendenti anche dal contorno. Dalle leve che lo specialista ha mosso o tenuto invece nel cassetto. Dal marketing a certa comunicazione, dalla delicatezza davanti al cliente alla fermezza nell’indirizzarlo nella direzione giusta senza subirlo passivamente e trasformarsi in mero esecutore più che in padrone della trattativa. Vecchia storia. C’è rivenditore statico e rivenditore in movimento.
Presto per attaccare il 2020, per oltrepassare un anno che ancora qualcosa potrebbe regalare. Finita l’estate c’è da pensare ad altro, dopo chiusure più o meno accorciate. La tendenza è quella di fermarsi ma solo il necessario, la classica settimana d’agosto quando l’Italia è tutta in vacanza. Non c’è stata eccezione, come d’abitudine. Pagina bianca adesso, in attesa di riempirla con appunti e idee nuove. Quelle che spesso arrivano quando meno te l’aspetti anche sotto l’ombrellone. A volte serve anche buttarsi, uscendo da spartiti spesso preconfezionati.
Val la pena spesso osare, abbandonare il solito sentiero, semplicemente inventarsi qualcosa. Anche per inglobare altri clienti oppure solo accorpare nuove fasce. La varietà di prodotti non manca, non resta che incastrarla nel modo migliore perché tutto vada a posto. E il giardinaggio il suo spazio ha sempre saputo ricavarselo, in un modo o nell’altro. Sul tavolo del mercato la partita è sempre apertissima. E ogni attore sempre in gioco. Soprattutto lo specialista.