Il gruppo americano ha festeggiato il primo secolo di vita. Un punto di partenza per altri successi. Un secolo di successi e l’Eima di Bologna è stata l’occasione perfetta per un brindisi d’eccezione. Al termine del secondo giorno di fiera insieme a PratoVerde, storico distributore di un marchio mondiale come Toro, è stato festeggiato il centesimo compleanno. La redazione di MG era presente.
“È un onore poter festeggiare un compleanno così significativo di un’azienda che ha fatto la storia”, sono state le prime parole di Gian Domenico Dorigo, uno degli amministratori delegati di PratoVerde, che davanti a dipendenti e rivenditori, ha voluto fare un brindisi che ha coniugato l’orgoglio per quel che è stato, con i progetti per quel che sarà.
Gli obiettivi centrati sono solo il punto di partenza per tagliare altri traguardi. “Giusto gioire per questi nostri primi cento anni con PratoVerde – è poi intervenuto Rick Olson, vicepresidente del Gruppo Toro -, adesso però proiettiamoci soprattutto ai prossimi cento anni di storia futura”.
Era l’Eima di due anni fa, quando PratoVerde di fatto riprese la distribuzione delle macchine Toro, prima nelle mani di Ibea. Due anni dopo, il bilancio ha il sorriso dello stand del padiglione 34 e il vigore di chi porta avanti l’azienda con passione e competenza in un mercato che ha registrato una buona stagione ma che tuttavia non resta affatto facile.
“Bisogna distinguere fra le macchine da golf e quelle consumer e per le municipalità – ha spiegato Giuseppe Dorigo, altro amministratore delegato di PratoVerde – . Quelle da golf, dove è fondamentale l’assistenza post-vendita e la solidità del rivenditore, sono andate davvero molto bene” Diverso il quadro per l’altra famiglia di prodotti. “Nella fascia consumer s’è dovuto ricostruire tutto – ha proseguito Giuseppe Dorigo – ma la nostra fortuna è quella di avere macchine che hanno una qualità percepita dagli specialisti così come dai clienti finali. E quando la macchina ha valore il rivenditore sa di vendere un prodotto importante, con la certezza di consegnare una macchina affidabile e destinata a durare nel tempo”.
Il terzo filone, ancora più farraginoso, è quello del manutentore e delle municipalità. “Lì la crescita è più lenta – ha sottolineato Dorigo -, pagamenti molto lunghi e carenza di liquidità certo non aiutano. È un mercato in chiaroscuro, in cui il professionista dovrebbe avere maggiori certezze ed una serenità che adesso invece non può avere”.
PratoVerde ha lavorato molto in questi due anni, si è rimboccata le maniche com’è sempre stato nella sua filosofia. “Abbiamo operato una qualificazione del marchio selezionando la vecchia rete di rivenditori – ha concluso Giuseppe Dorigo -, per trattare Toro serve tanta competenza. Siamo soddisfatti. Abbiamo anche rivisto la tempistica dei ricambi, che adesso i nostri clienti hanno anche la possibilità di ricevere in 24 ore. Di strada ne abbiamo percorsa tanta, ma siamo ancora agli inizi”.
Da parte nostra un grande buon compleanno e alcune foto che abbiamo scattato durante la festa, altre le potete trovare nella nostra pagina Facebook (MG – Marketing Giardinaggio).
FOTOGALLERY
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26 novembre 2014
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