GEODREIN PER I GIARDINI PENSILI
Pensare a spazi dove edificazione e natura, possano trovare un modo armonico per coesistere oggi è ancora più facile. Geodrein è la soluzione più moderna contro la cementificazione delle nostre città e rappresenta un aiuto indispensabile per la realizzazione di giardini pensili. Geodrein, di Geoplast, è il supporto in polipropilene rigenerato per la realizzazione di giardini pensili in sicurezza che dà garanzia di riuscita, senza il timore di danneggiare le impermeabilizzazioni. Geodrein risolve i problemi legati all’assenza o al ristagno dell’acqua; grazie alla sua conformazione, infatti, autoregola il drenaggio, l’irrigazione e l’aerazione. Il lato superiore forato del modulo consente all’acqua di defluire in modo da garantire la massima dispersione nel minor tempo, mentre le zone di accumulo generate dalla sua geometria vanno a garantire il giusto grado di umidità del terreno.
Geodrein ha un’elevata resistenza alla compressione pari a 6.000 Kg/m² in grado di sopportare anche il carico di piccoli mezzi meccanici, quali miniescavatori, piccole pale gommate etc. L’accumulo d’acqua è pari a circa 20l/m² (in funzione dei materiali usati per il riempimento). Il deflusso forzato avviene attraverso 500 fori/m² per un totale di 1.144 cm² di superficie drenante per m². I piedini di appoggio di Geodrein sono arrotondati per una posa diretta sulla guaina di impermeabilizzazione senza provocare alcun danno.
Scegliere di utilizzare Geodrein per la realizzazione di giardini pensili non ha solo una valenza estetica, ma genera benefici strutturali ed abitativi. Riparato da sollecitazioni termiche e meccaniche, l’isolamento della copertura dura più a lungo; la filtrazione delle polveri aumenta e si riduce la percezione del rumore.
Una copertura verde, altresì, raggiunge temperature estive che si aggirano al massimo attorno ai 25°C, questo rende possibile una sensibile riduzione dei costi legati alla climatizzazione degli ambienti. Non da ultimo, un tetto verde riutilizza l’acqua piovana rimettendola nel suo ciclo naturale, riducendo la quantità d’acqua incanalata verso sistemi di smaltimento a terra.
Ottobre 2010