Essere protagonisti della sfida lanciata dal Green Deal Ue; assumere un ruolo attivo, responsabile e propositivo, nel processo di transizione, quale occasione per realizzare la sostenibilità ambientale, economica e sociale, necessaria a salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e, ora, anche da una crisi mondiale per effetto del Covid, senza precedenti.
Questo l’impegno annunciato dall’Associazione Florovivaisti Italiani e messo nero su bianco nel primo Manifesto del settore. Una carta nata per sensibilizzare cittadini e politica sulla reale opportunità rappresentata dalla tabella di marcia Ue da qui al 2050.
Per Florovivavisti Italiani, infatti, con le iniziative strategiche della Commissione europea per il raggiungimento della neutralità climatica, si stanno aprendo strade importanti per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, per preservare la biodiversità e la vivibilità dei luoghi. In particolare, le città italiane e le aree interne e rurali del Paese, hanno tutte le potenzialità per diventare centri nevralgici di una nuova normalità, fondata su un rinnovato valore riconosciuto al verde.
Il florovivaismo può fare la differenza per fornire servizi ecosistemici alla collettività, agevolare l’economia circolare e un nuovo benessere sociale.
Il settore, sebbene sia stato messo completamente in ginocchio dagli effetti della pandemia, costituisce un’importante componente socioeconomica del Paese, oltre a esportare in tutta Europa e grazie alle 24 mila aziende sul territorio che con 2,5 miliardi di fatturato complessivo, realizzano il 5% del Pil agricolo nazionale. Con l’indotto a monte e a valle della produzione, lavorano nel comparto oltre 100 mila addetti tra i più specializzati del mondo agricolo. Sono vivaisti e produttori del verde, sia che si tratti di piante ornamentali e fiori che di alberi e piante da frutto.
“Il Green Deal Ue è un progetto ambizioso – dichiara il presidente di Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto – ma siamo pronti a coglierne la sfida, perché il nostro settore vive da sempre dell’equilibrio tra uomo e natura. Gli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Europa sono alla base del nostro operato e investiamo costantemente in strutture, tecnologie e innovazione che rispettino l’ambiente, linfa del nostro lavoro. La transizione verde non sia, dunque, un’occasione mancata -conclude Alberto-. Si ragioni in prospettiva, favorendo il confronto con tutti gli attori coinvolti in questa rivoluzione”.