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La vocazione green di Husqvarna

14 Febbraio 2022

Husqvarna ha da sempre una vocazione green. Sensibile ai temi della sostenibilità, l’azienda ha dato vita a progetti come Husqvarna Urban Green Space Index (HUGSI), che ha raccolto i dati da 177 città ubicate in 60 diversi Paesi per ottenere un indice fondamentale per vigilare sulla qualità e sulla salute degli spazi verdi nelle città grazie ad una puntuale rilevazione globale per immagini acquisite dai satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea.

Oggi Husqvarna fa un altro passo in questa direzione mettendo in dialogo esperti del settore durante l’evento digitale Husqvarna Living City. Qui professionisti, esperti e appassionati si sono riuniti per condividere conoscenze e presentare idee su come cambiare il futuro del paesaggio urbano e della cura degli alberi in ottica sostenibile.

Il focus dell’ultima edizione svoltasi a dicembre 2021 è stato posto sull’analisi e l’interpretazione dei dati quali strumenti essenziali per poter prendere decisioni strategiche utili a far evolvere il verde in città.

L’appuntamento Husqvarna Living City ha sottolineato come lo sviluppo di aree verdi urbane contribuisca ad una serie di vantaggi in termini di salute, ma anche in termini economici: un immobile immerso in una zona verde vale molto di più sul mercato.

La tavola rotonda che si è tenuta nei Paesi Bassi per chiudere il 2021, ha visto protagonisti: ERIK SWAN Director, Digital Business Exploration Husqvarna Group, JOERI MELIEFSTE, SWECO NL Consultant urban green and climate adaptation, TOM ROZENDAL Project manager/coordinator city in a park, ANGUS LINDSAY Group Head of Assets & Fleet for Idverde UK (previously The Landscape Group).

Da ormai 5 anni Husqvarna indaga sulla situazione del verde nelle città del mondo,

ERIK SWAN definisce HUGSI come una sorta di App di Fitness per il verde urbano e spiega perché Husqvarna, che è azienda di riferimento nel fornire ai professionisti prodotti per boschi, parchi e giardini, si sia assunta questo compito che esula dalle priorità commerciali,

Vogliamo davvero intraprendere un’azione concreta e decisiva per aiutare il mondo a diventare più verde, quindi abbiamo deciso di lanciare questo progetto e di cercare d’influenzare davvero i decision makers a livello globale.”

Guardando ai cinque anni di dati raccolti, il messaggio è positivo: le città stanno implementando la loro anima verde. Questa è una notizia incoraggiante, ma dagli stessi dati abbiamo imparato anche che per avere successo in termini di sostenibilità servono decisioni forti da parte di chi amministra le città.

Nel concreto l’indice HUGSI viene oggi utilizzato per quantificare il verde presente in un centro urbano, per monitorarne lo sviluppo nell’arco di un certo periodo di tempo e anche per confrontare gli andamenti di città diverse.

Alla stessa tavola rotonda OERI MELIEFSTE espone le difficoltà che una realtà cittadina può riscontrare intraprendendo un percorso di crescita delle aree verdi,

Spesso le risorse economiche disponibili per questo tipo di interventi sono davvero scarse, non solo per attuare veri e propri progetti, ma anche semplicemente per la manutenzione delle aree verdi.

I budget sono insufficienti, la società dovrebbe quindi partire dal presupposto di investire più denaro.

TOM ROZENDAL, rappresentante delle municipalità, target a cui Living City si rivolge direttamente, e nello specifico della città di Breda nei Paesi Bassi, auspica che la piattaforma HUGSI crei uno standard utile al confronto tra città.

Le municipalità hanno il compito di fornire i migliori input per ottenere i migliori dati. A loro volta i dati saranno utili agli uomini della politica per comprendere quale sia la quantità di verde presente nelle città, ma anche come si stia sviluppando: quanta sia la percentuale di erba, quanta quella di alberi, la superficie coperta da ciascuna delle due tipologie. Ciò è utile per progettare lo sviluppo sostenibile delle città.

Se un centro presenta solo erba ciò significa che la biodiversità non è garantita, pur essendoci zone verdi, si deve intervenire per diversificarle.

I dati sono essenziali per influenzare il processo decisionale dei Governi e per aiutare le municipalità a raccogliere i fondi necessari per città più verdi.

Nella catena del valore che porta a fare del mondo un luogo più verde c’è anche la voce “manutenzione”,

A parlarne c’è ANGUS LINDSAY, responsabile nel Regno Unito del gruppo che si occupa di una flotta di ben 2000 veicoli e 17.000 strumenti per la gestione degli spazi verdi urbani, delle aree sportive, dei cimiteri, di arboricoltura, della gestione del verde e della costruzione del paesaggio in tutto lo UK e nell’Irlanda del Nord.

L’esperto sottolinea come la pandemia ci abbia resi maggiormente coscienti del valore delle aree verdi, soprattutto nei centri cittadini.

Lo spazio verde è apparso come un lusso per gli abitanti delle città, un prezioso apporto per la salute mentale durante il lockdown, ciò ha fatto capire a tutti come il verde vada aumentato ma anche mantenuto e curato.

Per gestire al meglio gli spazi verdi è importante cercare sempre idee innovative, non si tratta solo di tagliare l’erba e tenere le cose in ordine, spiega LINDSAY, ci sono aree che vengono trasformate per incoraggiare il ripopolamento della fauna selvatica di insetti e piccoli mammiferi.

S’intuisce dunque come sia importante esaminare le opzioni e studiare la soluzione migliore. Inoltre l’uso di strumenti robotizzati può liberare il personale da compiti poco gratificanti e permetterne l’impiego nella gestione di aree dove la creatività diviene importante, come nella creazione e cura delle aiuole, così come diviene fondamentale utilizzare strumenti a bassissimo impatto ecologico, passando dal carburante alla batteria.

LINDSAY prosegue dicendo che una delle principali sfide che tutti i paesaggisti stanno affrontando è rappresentata dai tagli di budget e spesso da una mancanza di nuova forza lavoro. Molte competenze stanno scomparendo e si tratta di un know how che non si può acquisire dall’oggi al domani. Servono soluzioni per implementare la qualità restando nelle possibilità d’investimento dei comuni.

I lavoratori vanno continuamente formati perché ci sono nuove tecnologie disponibili oggi ed esse sono fondamentali per rispondere alle necessità di cui sopra.

È importante che i comuni, in fase di costruzione delle aree verdi, ragionino in modo nuovo, riflettendo già sulle dotazioni necessarie per una manutenzione intelligente, valutando la conformazione paesaggistica, la presenza di zone per la ricarica di attrezzature non inquinanti, Al contempo LINDSAY sottolinea come la scelta di usare un robot tagliaerba a batteria nella gestione del verde nelle scuole sia un modo per abituare le nuove generazioni a ragionare in termini di sostenibilità, quindi di assenza di emissioni e riduzione minima di inquinamento acustico. Si tratta di un investimento per il domani, di un pensiero integrato che mette in connessione presente e futuro.

Il successivo intervento è di JURGEN VAN BASTERFELD, esperto di cura degli alberi in Husqvarna, il quale spiega l’importanza degli alberi nelle aree urbane. Essi contribuiscono grandemente alla vivibilità delle città ma anche alla sostenibilità di queste ultime. JAN HANOU, CEO e fondatore di PlanIt Geo, che ha sede negli USA, spiega come vengono raccolti i dati per gestire più efficientemente gli alberi. Dati, strumenti e piani sono il risultato del lavoro di molti esperti, dal terreno l’arboricoltore, dotato dei giusti strumenti, può raccogliere informazioni sulla posizione degli alberi, sulle specie presenti. Ciò è fondamentale per sapere su cosa andare ad agire.

L’osservazione dall’alto e la raccolta di dati per immagini è sostanziale, dall’altra parte, per comprendere l’andamento e le opportunità di crescita. In aggiunta servono informazioni sullo storico degli interventi eseguiti.

Nella silvicoltura urbana e nella cura degli alberi possedere dati che consentano di tracciarne l’andamento per perdere decisioni è fondamentale, non si può gestire bene ciò che non si conosce.

L’ultimo intervento è di un arboricoltore, PETER VERGOTE, che lavora come treeclimber. I principali errori commessi nella gestione delle aree con alberi secondo VERGOTE sono: primo, la rimozione di troppe foglie da sotto gli alberi i quali vengono così privati del loro nutrimento organico; secondo, falciare l’erba ai piedi dell’albero, il taglio spesso danneggia tronco e radici; il terzo errore, più grave e più frequente, è che gli alberi nei centri urbani sono tenuti troppo puliti e resi sterili.

È necessario allontanarsi dall’istinto umano di controllare la natura tentando di imporre agli alberi la forma che nella nostra mente sembra perfetta, appena un albero ha un problema viene rimosso, ma dobbiamo cercare di salvaguardare ogni singola pianta.

L’utilizzo di un decespugliatore un paio di volte l’anno evita lo sfalcio dell’erba vicino alle radici. Secondo VERGOTE la pianificazione della piantumazione è importante per assicurarsi che ci sia abbastanza spazio sotto il terreno e sopra il terreno per far crescere tutti gli alberi e per evitare che i comuni si trovino, dopo alcuni anni, a rimuovere le piante per fare dei lavori di escavazione, di posizionamento di cavi vicino all’albero, etc.

Per favorire la vita degli alberi in città dobbiamo portare il terreno delle foreste nei centri urbani riproponendo l’ecosistema corretto. La cura a lungo termine è la cosa più importante, un albero vecchio deve essere mantenuto sano.

La collaborazione, la condivisione delle informazioni, l’utilizzo delle tecnologie più avanzate sembrano essere le chiavi per puntare ad un mondo più salubre per noi e per le generazioni a venire, per avere un pianeta in cui gli spazi verdi siano sempre più numerosi e sempre più sani, un sistema in cui il verde diventi un volano per l’economia, con una politica presente e attiva in tal senso.

Husqvarna procede nel suo percorso di supporto a questo progetto.

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