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Il bilancio 2021 di Emak

18 Aprile 2022

Il Consiglio di Amministrazione di Emak S.p.A., società a capo di uno dei maggiori gruppi a livello globale nei settori dell’outdoor power equipment, delle pompe e del water jetting, e dei relativi componenti ed accessori, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Il Gruppo Emak ha realizzato ricavi consolidati pari a 588,3 milioni di euro, rispetto a 469,8 milioni dello scorso esercizio, in aumento del 25,2%. L’incremento deriva dalla crescita organica per il 23,6%, dalla variazione dell’area di consolidamento per il 2,6%, mentre è penalizzato dall’effetto negativo dei cambi di traduzione per l’1%.

L’EBITDA adjusted dell’esercizio ha raggiunto il valore di 77,4 milioni di euro (13,2% dei ricavi), rispetto ai 56,3 milioni (12% dei ricavi) del 2020. Il risultato ha beneficiato del significativo incremento dei volumi di vendita e del contributo apportato dalla variazione dell’area di consolidamento.

L’EBIT è stato pari a 52,9 milioni di euro (9% dei ricavi), contro il dato di 32,9 milioni (7% dei ricavi) dello scorso esercizio.

L’utile netto consolidato è pari 33,1 milioni di euro rispetto ai 19,6 milioni nel 2020. Senza considerare l’effetto negativo derivante dall’adeguamento delle put&call option sulle quote residue di minoranza di alcune società controllate per 4,6 milioni di euro, il risultato dell’esercizio sarebbe stato pari a 37,7 milioni di euro, in crescita del 92,3%.

L’autofinanziamento gestionale è pari a 57,5 milioni di euro, rispetto ai 44,4 milioni del 2020.

Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali effettuati nel corso dell’esercizio 2021 ammontano a complessivi 17,6 milioni di euro rispetto ai 17,2 milioni nell’esercizio precedente.

Il patrimonio netto complessivo al 31 dicembre 2021 ammonta a 255,9 milioni di euro contro i 222,3 milioni al 31 dicembre 2020.

La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 144,3 milioni di euro rispetto ai 126,5 milioni al 31 dicembre 2020. Il dato 2021 include 38,9 milioni derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 (28,9 milioni di euro nel 2020) e 12,3 milioni di euro di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza (6 milioni nel 2020).

Oltre a quanto sopra descritto, la variazione è anche dovuta all’incremento delle scorte, per far fronte al perdurare delle criticità sulla supply chain e del conseguente aumento dei lead time, nonché all’acquisizione della Poli Srl. Nel corso del 2021 il Gruppo ha inoltre distribuito dividendi per un ammontare di 7,4 milioni di euro.

Ripercussioni del conflitto tra Russia e Ucraina

Come noto l’intensificarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina, che ha portato all’invasione del territorio ucraino da parte dell’esercito russo, sta creando ripercussioni sui mercati internazionali, sia in termini di andamento dei mercati finanziari che sui prezzi delle commodities.

Il Gruppo opera in Ucraina principalmente attraverso una società controllata con sede a Kiev. La società, che nel 2021 ha segnato un fatturato di 4,2 milioni di euro, ad oggi ha sospeso la propria attività.

Complessivamente, nel 2021 il Gruppo ha realizzato in Russia, Ucraina e Bielorussia circa il 3% del proprio fatturato. Il management continua a monitorare quotidianamente l’evolversi della situazione.

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