In aumento gli operatori da Centro e Sud Italia. Forte presenza di buyer esteri dall’Europa.
La 113a Fieragricola di Verona chiude con oltre 130mila visitatori, di cui il 15% esteri, consolidando il primato nazionale e confermandosi fra le rassegne più attrattive a livello europeo.
Si rivela dunque vincente la formula della trasversalità e della verticalizzazione specializzata delle filiere, proiettate verso nuove frontiere dell’innovazione.
Per quattro giorni l’intera filiera agricola, con oltre 1.000 aziende espositrici e 980 animali, si è data appuntamento a Verona: in tutto 10 i padiglioni occupati e quattro aree esterne, con oltre 57mila metri quadrati espositivi netti distribuiti su tutti i settori, dalla meccanica agricola, alla zootecnia, energie rinnovabili, sementi, agrofarmaci, vigneto e frutteto, fino alla cura del verde e all’attività forestale.
In contemporanea si sono svolte le manifestazioni Eurocarne, salone della filiera corta, e Fruit & Veg Innovation, salone sulle filiere specializzate verticali dell’ortofrutta.
“La soddisfazione di aziende ed operatori presenti – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – testimoniano il successo e l’attualità di una manifestazione che da 120 anni fa della promozione dell’innovazione in agricoltura la propria direttrice di sviluppo. Le sfide per il comparto primario italiano ed europeo non mancano, come ha ribadito da Verona il ministro Martina e Fieragricola continuerà quindi a lavorare per un modello di agricoltura sempre più 4.0, multifunzione e sostenibile dal punto di vista ambientale e della redditività delle imprese“.
“Questa 113a edizione – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – chiude all’insegna di un aumento della qualità dell’offerta in ogni settore, da quello dell’agromeccanica, alla zootecnia, fino agli strumenti e ai servizi per l’agricoltura. Abbiamo voluto presentare la più ampia panoramica possibile su opportunità e prospettive nei diversi segmenti del comparto, rispondendo alle richieste dei visitatori. In particolare, sono cresciuti del 10% quelli italiani provenienti dal Centro-Sud, con un incremento maggiore da Campania, Sicilia e Sardegna. Ma anche le delegazioni commerciali straniere da Europa, Europa dell’Est, Nord Africa, Brasile e Iran hanno dimostrato molto interesse per tecnologie e know how made in Italy. E proprio sui mercati africani, del medio Oriente e del Sudamerica siamo operativi con iniziative già avviate e nuovi progetti fieristici in programma nel 2018“.
6 febbraio 2018
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