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10 finalisti per il parco piu’ bello d’italia

9 Maggio 2011

I sette titolati membri della giuria del concorso “Il Parco più Bello d’Italia” hanno designato i dieci Parchi finalisti. Il vincitore lo si saprà solo nei prossimi mesi, prima dell’estate.

10 FINALISTI PER “IL PARCO PIU’ BELLO D’ITALIA”

I sette titolati membri della giuria del concorso “Il Parco più Bello d’Italia” hanno designato i dieci Parchi finalisti. Il vincitore lo si saprà solo nei prossimi mesi, prima dell’estate. Il Parco più Bello d’Italia è un concorso nazionale, ormai giunto alla sua nona edizione, dedicato a parchi e giardini, che ha lo scopo di valorizzare l’inestimabile patrimonio di parchi e giardini presenti nella nostra penisola, contribuendo a stimolare l’interesse e la sensibilità verso il verde nelle sue forme più eccelse.

I vincitori delle precedenti edizioni sono stati: il Giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio (2003), il Giardino de La Mortella a Ischia (2004), i Giardini del Castel Trauttmansdorff a Merano (2005), Villa d’Este a Tivoli (2006), l’Isola Bella a Stresa (2007), Villa Pisani a Strà (2008), la Reggia di Caserta (2009) e il Parco del Castello di Racconigi (2010).

Ma veniamo ai dieci finalisti:

I GIARDINI BOTANICI DI HAMBURY
Siti a Ventimiglia, in provincia di Imperia, a pochi chilometri dal confine francese, occupano una superficie di diciotto ettari tra giardino vero e proprio e vegetazione spontanea. L’aspetto è tipicamente all’inglese, dove l’esotico è intimamente connesso con la flora mediterranea e con le coltivazioni tradizionali, con vialetti irregolari e romantici rustici, pergolati e patii e una suggestiva vista del mare.

IL GIARDINO DI VILLA DURAZZO PALLAVICINI
A Genova-Pegli, lo splendido Giardino di Villa Durazzo Pallavicini è uno dei più suggestivi parchi romantici ottocenteschi, un itinerario d’ispirazione melodrammatica, un racconto visivo che si sviluppa con un prologo e tre atti di quattro scene ciascuno, opera del pittore-scenografo Michele Canzio, con una successione di quadri paesaggistici voluti dal marchese Ignazio Pallavicini. Ci si muove fra sentieri con architetture classicheggianti, rustiche, cinesi e fra una vegetazione costituita da palme, piante esotiche, lecci, allori e numerosi esemplari assai rari. Il mare è sullo sfondo.

IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI
Affacciato sul Lago di Garda, fu dimora del poeta Gabriele d’Annunzio. Il Vittoriale, dichiarato monumento nazionale, è un complesso di edifici, vie, piazze, teatri, giardini e corsi d’acqua eretto a memoria della vita del poeta e delle imprese eroiche degli Italiani durante la Grande Guerra. Occupa un terreno molto vasto di nove ettari dove il parco si snoda lungo un percorso scandito da cimeli storici. Il particolare amore di d’Annunzio per lo scrosciare delle acque si riconosce nella vasta area boschiva con le Vallette dell’Acqua Pazza e dell’Acqua Savia, attraversate da due ruscelli che confluiscono in un laghetto a forma di violino.

I GIARDINI DELLA VILLA MEDICEA DI CASTELLO
Nei dintorni di Firenze, gli splendidi Giardini della Villa Medicea di Castello, oggi sede dell’Accademia della Crusca, sono considerati uno dei giardini all’italiana meglio conservati, progettati dal Tribolo per Cosimo I. Disposti su tre terrazze digradanti racchiuse entro alte mura perimetrali, ospitano una vasta collezione di agrumi, mentre il terzo livello è costituito dal boschetto di lecci. La prima terrazza è caratterizzata da sedici aiuole quadrate al cui centro era la fontana di Venere, mentre due limonaie delimitano i lati della seconda terrazza dove è la suggestiva “Grotta degli Animali”, uno degli ambienti architettonici più rilevanti della cultura manierista.

IL GIARDINO DI VILLA GAMBERAIA
Adagiato sulle colline di Settignano gode di un eccezionale panorama su Firenze e la valle dell’Arno; un perfetto esempio dell’arte di produrre un effetto grandioso operando su piccole dimensioni. Se le prime notizie risalgono al XIV secolo, saranno i Capponi nel Settecento a dar forma al giardino che subirà un ridisegno quando nel 1895 sarà acquistato dalla principessa Ghyka, che qui abiterà insieme con l’amica americana miss Blood. Villa Gamberaia riassume in uno spazio sorprendentemente ristretto quasi tutte le migliori caratteristiche del giardino “all’italiana”.

IL GIARDINO DI VILLA LANTE
Il giardino di Villa Lante a Bagnaia, in provincia di Viterbo, è una delle maggiori realizzazioni del Cinquecento italiano. Chiusa in un rigoroso dedalo geometrico, la villa è attraversata longitudinalmente da un asse acquatico che sgorga in alto dalla roccia e segue il pendìo del terreno, sfruttandone i dislivelli fino a placarsi nel parterre d’acqua con al centro la fontana dei Mori. L’acqua nasce da un trionfo di geometrie disegnate da siepi sempreverdi e statue di peperino e segue un percorso che crea bacini e giochi d’acqua. Il giardino di Villa Lante è un luogo incantato voluto dal cardinale Gambara e realizzato dal Vignola in nome della supremazia dell’uomo sulla Natura.

IL GIARDINO DI NINFA
Il Giardino di Ninfa presso Latina, è tra i più belli al mondo per il fascino particolare e misterioso esercitato dalle rovine presenti sul posto: una città abbandonata per la malaria e i saccheggi e rinata a partire dal 1921 con Gelasio Caetani che, nel corso delle bonifiche delle paludi, intravide sotto quei ruderi l’anima di un suggestivo paesaggio sepolto da secoli. È universalmente riconosciuta la genialità insita nella creazione del giardino di Ninfa: un sito pervaso dal generale senso dell’abbandono, con i suoi ruderi monumentali ricoperti da una fitta coltre di vegetazione e con un complesso sistema delle acque. Il giardino presenta un gusto tipicamente anglosassone, compendio di botanica e di rovinismo.

IL GIARDINI DI VILLA RUFFOLO
Il giardino di Villa Rufolo a Ravello, “città della musica” nella splendida costiera amalfitana, è conosciuto anche come il “giardino dell’anima”. La sua realizzazione si lega, nell’Ottocento romantico, alla scoperta del paesaggio mediterraneo e della costiera amalfitana in particolare. A questo richiamo non poteva sfuggire lo scozzese Nevil Reid – che acquista la villa nel 1853 – al quale si deve il restauro delle vestigia e la creazione del giardino che si struttura su due livelli ai quali ci conduce un viale alberato. Le antiche mura, appena nascoste dai cipressi e dai tigli, ci guidano discretamente fino al chiostro moresco e, dopo una breve pausa in cui le nobili architetture si prestano nude allo sguardo, una piccola scala ci introduce al primo livello del giardino.

IL GIARDINO DI VILLA SAN MICHELE
Nell’isola di Capri dove, sul versante nord-occidentale, a oltre trecento metri sul livello del mare, è sita Villa San Michele, con il suo giardino creato dal medico e scrittore svedese Axel Munthe, giunto in Italia per motivi di salute e approdato a Capri nel 1876. La visione complessiva del giardino, della struttura architettonica e della collezione artistica è un’esperienza unica nel suo genere. Nel giardino, che ospita suggestive fioriture nel corso di tutto l’anno, si possono ammirare alcune specie caratteristiche della flora mediterranea e altre originarie di varie latitudini, scelte per la loro peculiare bellezza o per la loro valenza simbolica. Punto particolarmente suggestivo è il belvedere della Sfinge, da dove si gode una straordinaria vista del Golfo di Napoli.

IL GIARDINO DELLA KOLYMBETRA
Il Giardino della Kolymbetra è tornato all’antico splendore, dopo decenni di abbandono, grazie all’intervento del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano. Siamo nel Parco della Valle dei Templi di Agrigento, un luogo straordinario per la magnificenza della natura e per la ricchezza dei reperti archeologici che ancora vengono alla luce. Il Giardino della Kolymbetra riassume nei suoi cinque ettari il paesaggio agrario e naturale della Valle. Nelle zone più scoscese si trovano lembi intatti di macchia mediterranea, nel torrente che solca il fondovalle ci sono pioppi, salici e tamerici, sugli ampi terrazzamenti, compresi tra suggestive e alte pareti di calcarenite, un antico agrumeto ricco di tante specie e varietà ormai rare, coltivato secondo antiche tecniche della tradizione araba.

In attesa di conoscere il nome del vincitore della IX edizione vi lasciamo alla nostra Rotta di Navigazione dove potete trovare i link ai siti web dei dieci finalisti. Buona navigazione.

Maggio 2011

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