Quando l’azienda agricola è sprovvista di patentino, il distributore fattura al contoterzista che a sua volta fattura all’azienda agricola in modo distinto il costo del prodotto e la prestazione. Si tratta di una procedura macchinosa e difficilmente sostenibile per molti contoterzisti “perché gli agricoltori sono soliti saldare alla fine dell’annata agraria i contoterzisti che hanno svolto il servizio di distribuzione – illustra Fabrizio Canesi, direttore degli agromeccanici Apima Uncai di Cremona e di Milano, Lodi, Como e Varese –. Per soddisfare ciascun cliente, a inizio anno gli agromeccanici dovrebbero anticipare la spesa di importanti quantitativi di prodotti fitosanitari, e non tutti sono in grado di farlo. Sempre più contoterzisti contattano preoccupati gli uffici Apima di Cremona e Lodi e lo stesso accade in altre province della Lombardia”.
Se è vero che alcune aziende agromeccaniche vedono in questo giro di fatturazioni un’opportunità per fornire un servizio in più alle aziende agricole, strutturandosi anche come distributori di fitofarmaci, “la maggior parte dei contoterzisti è in difficoltà anche in Veneto”, aggiunge Francesco La Gamba, direttore dei contoterzisti Apiumai, associazione padovana che unisce quasi 300 contoterzisti.
“Per andare incontro alle necessità della categoria – l’appello del presidente UNCAI Aproniano Tassinari – sarebbe necessario che tutte le Regioni adottassero la procedura prevista dall’Emilia Romagna, dove i distributori di fitofarmaci possono fatturare anche alle aziende agricole sprovviste di patentino, purché il ritiro e la gestione dei prodotti sia a carico del contoterzista incaricato dei trattamenti. Perché le Regioni seguano senza riserve il modello Emilia Romagna, occorre però un’esplicita apertura da parte del Ministero delle politiche agricole alla possibilità di delegare il contoterzista al semplice ritiro dei prodotti”.
Tramite contratto di appalto (delega), il titolare dell’azienda agricola potrebbe conferire al contoterzista il titolo che lo legittima a ritirare e utilizzare i prodotti fitosanitari che vengono fatturati all’azienda. La conservazione dei prodotti verrebbe quindi effettuata presso l’azienda agricola, mettendo a disposizione dell’agromeccanico un locale dedicato, oppure in maniera separata presso il magazzino del contoterzista.
1 marzo 2016
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