Il Consiglio di Amministrazione di Emak S.p.A., società a capo di uno dei maggiori gruppi a livello globale nei settori dell’outdoor power equipment, delle pompe e del water jetting, e dei relativi componenti ed accessori, ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2021.
Il Gruppo Emak ha realizzato nel primo trimestre ricavi consolidati pari a 162,9 milioni di euro, rispetto ai 118 milioni del pari periodo dell’esercizio precedente, in crescita del 38,1%. L’incremento deriva dalla crescita organica per il 40%, dalla variazione dell’area di consolidamento per il 2,1%, mentre è penalizzato dall’effetto dei cambi di traduzione per il 4%. Va segnalato che il pari periodo del 2020 era stato impattato in parte dall’avvento della pandemia da Covid-19; tuttavia anche nel confronto con il primo trimestre 2019 si registra una crescita del 31% (a parità di area).
L’EBITDA adjusted è stato pari a 26,4 milioni di euro (16,2% dei ricavi) rispetto ai 14 milioni del pari periodo 2020 (11,9% dei ricavi). Il risultato del trimestre ha beneficiato del significativo incremento dei volumi di vendita e del contenimento dell’incidenza dei costi operativi. Nel corso del periodo si è evidenziato un trend di forte crescita dei costi delle materie prime e dei trasporti, che ha avuto tuttavia un impatto ancora contenuto nel primo trimestre. L’aumento del costo del personale è legato ai maggiori volumi produttivi.
L’utile operativo è stato pari a 21,2 milioni di euro, contro gli 8,4 milioni del pari periodo dell’anno scorso.
L’utile netto del primo trimestre 2021 è pari a 15,3 milioni di euro, contro i 3,8 milioni del pari periodo 2020. La gestione valutaria del primo trimestre 2021 è positiva per 0,4 milioni di euro, contro un saldo negativo di 1,7 milioni di euro del pari periodo. L’andamento negativo del Reais brasiliano è stato più che compensato dall’andamento positivo delle restanti valute.
L’autofinanziamento gestionale è pari a 21 milioni di euro, rispetto ai 9,4 milioni del primo trimestre 2020.
Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali effettuati nel corso del primo trimestre 2021 ammontano a complessivi 4 milioni di euro rispetto ai 3,2 milioni nel primo trimestre 2020.
Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2021 è pari a 239,8 milioni di euro contro i 222,3 milioni al 31 dicembre 2020.
La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 148,4 milioni di euro rispetto ai 180,7 milioni al 31 marzo 2020 e 126,5 milioni al 31 dicembre 2020. Il dato al 31 marzo 2021 include 28,9 milioni di euro derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16, sostanzialmente in linea con il valore del pari periodo dell’esercizio precedente.
ATTUALITÀ E PREVISIONI
Dopo un primo trimestre record, il trend della domanda è continuato con la stessa intensità in aprile quando il Gruppo ha realizzato un fatturato in crescita nell’intorno del 70% rispetto allo stesso mese del 2020, il più impattato negativamente dal Covid-19. Molto significativo, tuttavia, il confronto con aprile 2019, con un aumento di circa il 40%.
L’importante portafoglio ordini lascia prevedere una forte crescita anche sul secondo trimestre, con un fatturato su valori analoghi a quello record del primo trimestre.
Se la domanda nel primo trimestre è stata in parte trainata dal basso livello delle scorte nella rete di distribuzione, la consistenza del portafoglio ordini in questo periodo conferma l’apprezzamento della clientela per il continuo miglioramento dell’offerta sia in termini di prodotti che di servizi, testimoniato dall’aumento di quote di mercato in tutti i canali in cui opera il Gruppo.
Il forte aumento del costo delle materie prime, dei componenti e dei trasporti, che hanno avuto un impatto ancora contenuto nel primo trimestre, si manifesterà in modo significativo nel corso dell’anno; il graduale adeguamento dei listini di vendita si ritiene che dovrebbe in parte compensare tale dinamica.
In considerazione della fluidità della situazione, il management monitorerà costantemente l’evoluzione del contesto al fine di rispondere prontamente alle eventuali criticità che dovessero insorgere nella catena di fornitura.
Le prospettive per il prosieguo dell’anno restano condizionate all’evoluzione della pandemia e al procedere della campagna vaccinale.
Allo stato attuale, in considerazione dei risultati del primo trimestre e delle buone prospettive per il secondo, pur in presenza di una scarsa visibilità sul secondo semestre e dei rischi relativi alla catena di fornitura e ai trasporti, si ipotizza una crescita del fatturato su base annua fra il 15% e il 20%.
NELLA FOTO: Ing. Fausto Bellamico, presidente e amministratore delegato di EMAK