Nessun dubbio, solo l’ennesima conferma. Il mercato delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde viaggia a gran ritmo.
I dati sulle vendite nei primi nove mesi di quest’anno, elaborati da Comagarden/Morgan, indicano una crescita complessiva del 24,3%, in netto recupero quindi rispetto al calo dello 0,9% registrato nello stesso periodo del 2020.
I dati, presentati nello scenario di Eima International da Renato Cifarelli, presidente di Comagarden, l’associazione dei costruttori di settore, consegnano un quadro differenziato.
I rasaerba crescono del 19,5%, i tagliasiepi del 18,2%, le motoseghe del 27,3%, i trimmer del 30,4%, i trattorini per giardino del 15,8%.
Incrementi più consistenti per i soffiatori/aspiratori (+42%) e per le motozappatrici che lievitano addirittura del 73,6%, mentre l’unica tipologia di mezzo che segna decrementi è quella degli atomizzatori (-38,7%) dopo però impennate notevolissime in piena pandemia.
Da rilevare come, all’interno di ciascuna tipologia di macchina e attrezzatura, i modelli a batteria segnino incrementi parecchio consistenti: rasaerba +46,5%, soffiatori/aspiratori +49,2%, trimmer +61%. A ribadire di come i mezzi elettrici risultino sempre più graditi dal pubblico per la facilità d’uso e la minore rumorosità.
La buona performance sul mercato italiano si combina con un momento favorevole anche sui mercati esteri (in Europa le vendite totali risultavano già nel primo semestre dell’anno in crescita del 30%). Questo buon andamento della domanda estera spinge le esportazioni di macchinario italiano verso incrementi consistenti (+23% nel periodo gennaio-luglio secondo i dati Istat sul commercio estero, relativamente ai segmenti dei rasaerba e delle motoseghe), così da far crescere anche la produzione, che si prevede a fine anno in attivo del 15,3%, con un valore pari a 980 milioni di euro.
Gioie ma anche qualche timore. Anche naturale, visti gli scenari degli ultimi tempi. Tutto però messo in preventivo. “L’attuale fase del mercato deriva da una crescita spontanea della domanda – ha spiegato Cifarelli – giacché il settore del gardening può utilizzare poco quegli incentivi pubblici, vedi in particolare il bonus fiscale per l’acquisto di macchine con sistemi 4.0, che stanno spingendo invece il mercato delle macchine agricole“.
“Quello che accomuna il settore del giardinaggio e quello della meccanica Agricola – continua Cifarelli – è purtroppo la crisi delle materie prime e della logistica: i materiali ferrosi, necessari per la fabbricazione delle macchine e delle attrezzature per il gardening, sono ormai difficili da reperire se non a prezzi enormemente elevati, il costo dei container è cresciuto del 300%, la bolletta energetica incide in modo sempre più consistente e, al di là della congiuntura, difficilmente potrà tornare ai livelli precedenti. Il rischio è che l’aumento complessivo dei costi non possa più essere assorbito dall’azienda produttrice e debba essere ricaricato sui listini, anche perché ai costi di produzione si debbono aggiungere quelli per la ricerca e lo sviluppo dei prodotti, che incidono in modo ormai molto consistente sui bilanci aziendali“.