IL GIARDINAGGIO SECONDO COMAGARDEN
Il mercato italiano delle macchine e delle attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde ha chiuso il 2008 con una lieve crescita rispetto all’anno precedente. Il dato – elaborato sulla base dei rilevamenti statistici di Comagarden/Morgan – indica un incremento dello 0,7% rispetto ad un 2007 caratterizzato ancora da un buon livello di vendite.
In termini di unità, il mercato ha assorbito 1.438.500 macchine complessive, comprendenti rasaerba, ride-on, motoseghe, decespugliatori, biotrituratori ed ogni altro genere di macchina o attrezzatura per la cura e la manutenzione degli spazi verdi. In termini economici, il mercato nazionale ha raggiunto un valore di 660 milioni di euro. Il risultato 2008 conferma un trend positivo, che ha visto negli ultimi sette anni una crescita pressoché costante del mercato di settore. E risulta ancora più incoraggiante se confrontato con quello relativo al macchinario agricolo, che pur avendo chiuso l’anno con una crescita delle trattrici dell’1,6%, non recupera i vistosi cali degli ultimi anni, e fatica a riportare le vendite su livelli consoni ad un mercato storicamente importante come quello italiano, in passato stabilmente sopra le trentamila trattrici immatricolate ogni anno.
Le dinamiche di mercato sono diverse per i due comparti, perché differenti sono i rispettivi target: agricoltori e contoterzisti per le macchine agricole; municipalità, gestori degli impianti sportivi, proprietari di giardini privati, hobbisti e appassionati per le macchine da giardinaggio. Non di meno, i due comparti hanno punti di contatto, soprattutto nell’ambito dell’agricoltura multifunzionale e delle attività turistiche, ricreative e sportive in ambiente rurale, dove il confine tra impieghi agricoli e gardening è abbastanza sottile.
A questo proposito è interessante osservare come, tra le tipologie di trattrici agricole immatricolate nel 2008, incrementi consistenti abbiano avuto proprio quelle di potenza compresa tra 0 e 15 kW (+17%), quindi le più piccole della gamma, utilizzabili anche per la cura del verde e per le varie funzioni in ambiente rurale. L’impiego di questi mezzi non è dissimile in molti casi da quello delle macchine per la manutenzione del verde (trattorini), una tipologia di mezzi professionali per il garden che ha chiuso anch’essa il 2008 in positivo, con una crescita del 6,7% grazie al oltre 3.000 unità vendute.
“La cura del verde – ha spiegato Massimo Goldoni, presidente di UNACOMA – ha acquisito un’importanza sempre maggiore nella considerazione delle amministrazioni pubbliche e nelle abitudini dei privati cittadini, che dedicano sempre più tempo al gardening e che, secondo le statistiche pluriennali sui consumi, dimostrano di preferire l’acquisto di macchine per il giardino all’acquisto di elettrodomestici, ai viaggi, ai consumi culturali”.
Esaminando le altre tipologie di macchine per il garden si evidenzia una crescita dello 0,6% per i rasaerba (429.800 unità vendute), dell’1,8% per i ride-on, del 10,4% per i trimmer, del 9,8% per le motozappe, del 16,1% per i tagliasiepi, del 20,2% per i biotrituratori e dell’8,9% per le macchine raccolta foglie. In calo risultano invece le motoseghe (-6,2%) e i decespugliatori (-5,2%). È da rilevare come il mercato del garden interessi soprattutto le regioni settentrionali, in particolare la Lombardia e il Veneto che rappresentano mercati maturi, con volumi elevati e un tasso di ricambio costante. Anche l’Emilia Romagna costituisce un mercato importante, avendo la regione una dinamica dei redditi positiva anche fuori dai contesti urbani e quindi una buona propensione agli acquisti di mezzi anche di alta fascia. Se Regioni come Toscana e Lazio esprimono una domanda di meccanizzazione soprattutto nei contesti urbani, il Mezzogiorno rappresenta una quota ancora relativamente bassa del mercato avendo sicuramente ampi margini di crescita.
La performance del settore è da valutare positivamente anche nel confronto con il mercato degli altri beni durevoli, che risulta in netto calo per tutte le principali categorie. Se il mercato dell’auto segna a fine 2008, in Italia, un passivo del 13,4% (dati dell’associazione europea costruttori Acea), il mercato dei grandi elettrodomestici un calo dell’8% (dati Ceced) e quello dei piccoli elettrodomestici chiude con una contrazione complessiva del fatturato dopo cinque anni di andamento positivo, la tenuta del mercato delle macchine da giardinaggio è indice di una certa solidità. Analizzando i soli dati relativi al quarto trimestre dell’anno si evidenzia come la crescita complessiva sia lievemente maggiore rispetto alla media annuale (+1%), dato significativo perché anomalo rispetto all’andamento usuale che vede nell’ultima frazione dell’anno un calo delle vendite in conseguenza delle minori lavorazioni stagionali. Particolarmente positivo il dato trimestrale sulle macchine professionali per la manutenzione del verde, che registrano incrementi del 31,2%. La cura del verde, del resto, ha acquisito un’importanza sempre maggiore nella considerazione delle amministrazioni pubbliche, orientate a riqualificare le aree metropolitane e a realizzare progetti urbanistici nuovi che prevedono parchi, impianti sportivi ed aree attrezzate per attività all’aperto.
Allo stesso modo, la cura del verde è entrata nelle abitudini dei privati cittadini, che sempre più spesso si dedicano al proprio giardino, all’orto domestico, alle piante nei terrazzi. Le statistiche pluriennali dimostrano proprio come l’acquisto di mezzi per il garden sia stato spesso preferito, dai consumatori, all’acquisto di elettrodomestici, ai viaggi, ai consumi culturali.
“Il gardening e le attività all’aperto cominciano ad essere percepite dai consumatori non più come un semplice hobby – ha rilevato Franco Maletti, presidente di Comagarden, il gruppo che all’interno di UNACOMA rappresenta i costruttori del comparto – ma come un elemento fondamentale per la salute e la qualità della vita. Il marketing del settore deve essere in grado di interpretare in modo efficace le valenze non solo funzionali ma soprattutto simboliche che il verde rappresenta per l’ampia schiera dei suoi utenti e appassionati”.
La buona dinamica del settore non garantisce, tuttavia, che questo possa rimanere indenne al cospetto delle difficoltà che stanno investendo l’economia internazionale e che minaccia, nell’anno in corso, di incidere fortemente sui consumi e sugli acquisti di beni durevoli. La prevedibile contrazione del mercato nazionale nel corso del 2009 avrà riflessi sulle industrie produttrici.
“Sull’industria di settore però – è l’analisi di UNACOMA – inciderà soprattutto l’andamento dei mercati esteri, verso i quali si indirizzano i due terzi della produzione. Dei circa 1 miliardo e 200 milioni di euro di fatturato delle imprese italiane della meccanizzazione per il garden, ben 800 milioni derivano, infatti, dalle esportazioni. Fondamentale sarà l’andamento della domanda nei Paesi europei, che rappresentano il principale sbocco per le macchine italiane. Se pensiamo che degli oltre 1 milione 700 mila rasaerba esportati nel 2007 ben 453 mila sono stati assorbiti dal mercato francese, 248 mila dal mercato tedesco e 246 mila da quello britannico, possiamo comprendere quanto importante sia per la nostra industria la tenuta di questi mercati”.
“L’auspicio – continua UNACOMA – è che la crisi possa avere in Europa un minore impatto rispetto a quello avuto negli Stati Uniti, che nel campo del giardinaggio14 e della cura del verde rappresentano il Paese di riferimento. Il mercato americano ha infatti subito nel 2008 cali del 9,6% per le tipologie di macchine portate (tosasiepi, trimmers, motoseghe, soffiatori), cali del 10,6% per i prodotti ad uso hobbistico inclusi ride-on e motozappatrici, e cali del 2,5% per i prodotti per uso professionale. La fase negativa dovrebbe protrarsi per tutto il 2009 e solo a partire dall’anno successivo si prevede una ripresa del mercato”.
“Il contesto nel quale opera l’industria di settore è dunque non facile – conclude UNACOMA -, e il probabile calo della domanda si rifletterà inevitabilmente sulla produzione, anche se è difficile – soprattutto ad inizio d’anno – formulare una previsione in termini percentuali. Interessante potrebbe essere l’andamento delle importazioni, soprattutto dai Paesi dell’estremo oriente che realizzano mezzi meccanici a basso costo. È possibile, infatti, che in un contesto economico difficile la componente amatoriale degli acquirenti di mezzi meccanici possa orientarsi verso prodotti di basso prezzo, facilitata anche dal sistema distributivo che per le macchine di fascia bassa è costituito soprattutto dalla grande distribuzione. Questo sarebbe un elemento negativo non soltanto perché avrebbe l’effetto di sottrarre quote di mercato ai produttori italiani, ma anche perché avrebbe l’effetto di diffondere mezzi meccanici spesso non sufficientemente garantiti in termini di prestazioni e di sicurezza”.
Marzo 2009