FEDELI ALLA QUALITA’ ECHO
Due motoseghe, due CS 60. Il primo ordine a Cormik di prodotti Echo fu prudente, Vincenzo voleva capire bene se quel marchio fosse davvero così affidabile come pareva. Correva l’anno 1967. Una fu venduta ad un boscaiolo della zona, l’altra Vincenzo la tenne per sé. Un giorno si chiuse in officina ed iniziò a smontarla, pezzo dopo pezzo, giusto per farsi un’idea precisa. Lui è fatto così.
Nessuno poteva prevedere che quella macchina sarebbe diventata l’inizio di un rapporto che dura ancora oggi ed è ogni giorno più solido. Echo e l’azienda F.lli Oliva, 700 metri quadrati di punto vendita fra area espositiva, officina e deposito, oltre ad una strategica area esterna fronte strada. Sede centrale a Teano, provincia di Caserta, a cui si aggiunge anche il punto vendita di Venafro, provincia di Isernia. I tre figli hanno proseguito l’opera di Vincenzo, con la stessa dedizione e dedizione. Legando di stagione in stagione la loro insegna ad Echo. La divisione dei compiti è rigida: Giuseppe all’amministrazione, Mauro a coltivare i rapporti coi clienti, Mimmo all’officina.
“Echo è una casa che ha sempre saputo evolversi – evidenzia Giuseppe – che è sempre stata capace di assicurare innovazione, che ha sempre soddisfatto le aspettative del cliente finale”.
Il punto vendita, riferimento assoluto per il territorio, si è via via specializzato nel soddisfare il professionista del verde, in un’area ricca fra Melito, Napoli e Giugliano di florovivaisti ma non solo. L’offerta è ricca e ad hoc anche per le esigenze dell’agricoltore evoluto, delle aziende dell’industria boschiva, del semplice privato.
Echo è sempre stato partner attento, sensibile, vicino. In ogni momento. “Cinque anni fa – rivela Giuseppe – nacque un problema con i decespugliatori. La nostra è una zona vulcanica, il terreno è polveroso e ricco di silicio. Nei motori entrava troppa polvere”.
La segnalazione a Cormik raggiunse in un attimo la casa madre. Dal Giappone partirono subito quattro ingegneri, destinazione Teano e il punto vendita F.lli Oliva. “Hanno cominciato a provarli sul campo – ricorda Giuseppe – volevano capire esattamente dove intervenire. Quello che mi colpì fu però la loro attenzione nei nostri confronti, vederli arrivare appositamente per noi fu uno di quei gesti emblematici, da cui capisci quanto quest’azienda riesca ad essere vicina al suo cliente, chiunque esso sia, e a fidelizzarlo come nessuno”.
I quattro ingegneri rimasero per giorni a Teano. “Gli abbiamo messo a disposizione l’officina – continua Giuseppe – loro hanno continuato a lavorare fino a trovare la soluzione”.
Il nodo erano i filtri, modificati con un’apposita protezione. Senza saperlo, quel particolare terreno e quella troppa polvere nei decespugliatori diede il là all’evoluzione della serie 5000, dotati di quelle migliorie suggerite da quella questione avanzata dai fratelli Oliva.
Echo d’altronde è fatta così.
“Il rapporto col cliente viene prima di tutto – tiene a sottolineare Giuseppe Oliva – così come quello con le persone. Non sei un numero, sei di più. Sei un anello della grande catena Echo, ti senti partecipe, orgoglioso di farne parte. L’attenzione è sempre massima, anche per il post-vendita dove Cormik non trascura davvero nulla. Anche i corsi di specializzazione sulle varie macchine sono la testimonianza di come l’azienda ricerchi sempre il meglio per il suo cliente e come da lui voglia il massimo in termini di conoscenze e di professionalità”.
Motoseghe per il boscaiolo, decespugliatori di tutti i tipi. E tante motoseghe da potatura, uno dei tanti cavalli di battaglia di Echo. “Penso solo alla CS 320 TES – spiega Giuseppe – una di quelle macchine che sanno coniugare qualità a prezzo, una di quelle che va bene per il potatore, per il privato come per il giardiniere”.
Come in ogni rapporto, e soprattutto lungo un arco lungo più di quarant’anni, non tutto è filato liscio. Variabili internazionali, quelle contro cui puoi poco. Ad un certo punto lo yen salì vertiginosamente, la ricaduta sui prezzi fu inevitabile per chi importava macchine giapponesi. I problemi ci sono per essere risolti però. E per guardare avanti. Roberto Forno, direttore commerciale di Cormik, incontrò nella sede di Vicenza i fratelli Oliva. “Ci rassicurò – racconta adesso Giuseppe – ci disse che l’azienda stava continuando ad investire, nonostante il momento. Ci spiegò che Cormik avrebbe acquisito un altro capannone, segno evidente della volontà di andare oltre le difficoltà. Ha avuto ragione lui, ancora una volta. E noi adesso non cambieremmo Echo con nessun altro”.
Maggio 2009