Dopo la travagliata vicenda relativa ai trattori “stretti”, che portò nel 2016 al riconoscimento da parte del Parlamento Europeo e poi del Consiglio dell’Unione Europea della necessità di una normativa specifica per questo tipo di trattori, e di una tempistica di adeguamento differente rispetto a quella stabilita per le macchine di maggiori dimensioni, un ulteriore problema tecnico si prospetta per i trattori cingolati e per i trattori con motore “a sbalzo”.
Si tratta di mezzi adatti per lavorazioni nei vigneti e nei frutteti, quindi compatti ed agili, ma soprattutto in grado – grazie alla struttura a passo ridotto – di lavorare su terreni in pendenza.
Anche in questo caso, l’installazione del sistema SCR, previsto dall’attuale normativa sulle emissioni per l’abbattimento di NOx, risulta impossibile a causa della struttura e delle ridotte dimensioni dei trattori attualmente in produzione.
Un problema di ingegneria e di design che coinvolge le industrie costruttrici, e un problema di funzionalità delle macchine che coinvolge le imprese agricole.
Se ne è parlato a Fabbrico (RE), in un incontro dal titolo “Normativa emissioni, un rischio per la meccanizzazione del vigneto”, promosso dall’associazione dei costruttori italiani FederUnacoma e dall’Unione Italiana Vini UIV, svoltosi nell’ambito della manifestazione dimostrativa di macchine e attrezzature per la viticoltura Enovitis in Campo.
Nel corso dell’incontro – al quale hanno preso parte il segretario generale dell’UIV Paolo Castelletti, il coordinatore del Progetto Tergeo Giovanni Rizzotti e il rappresentante del Servizio Tecnico FederUnacoma Luca de Rinaldis – è stato spiegato come l’adozione dei nuovi dispositivi costringerebbe le industrie costruttrici a modificare in modo sostanziale la struttura delle macchine, così da comprometterne la funzionalità.
Gli attuali trattori per vigneto – è stato confermato dai rappresentanti dei produttori agricoli – sono stati progettati per rispondere alle esigenze specifiche degli impianti italiani, che hanno filari stretti e che spesso si trovano su terreni in pendenza.
E’ del tutto impensabile, altresì, l’espianto degli attuali vigneti per allargare i filari. Le macchine modificate per aderire ai nuovi standard comunitari – hanno concordato costruttori e utenti di macchine agricole – rischiano insomma di rimanere senza mercato perché inadatte alle necessità delle imprese viticole.
A conclusione dell’incontro FederUnacoma ha annunciato che inoltrerà, presso il legislatore europeo, con il sostegno del CEMA e del Copa-Cogeca, la richiesta di un emendamento che consenta ai trattori con motore a sbalzo e cingolati di godere di uno specifico calendario per l’adeguamento alla normativa emissioni.
26 giugno 2018
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