Un buon Demogarden, anche se gli spazi di miglioramento sono ancora piuttosto ampi. Un buon Demogarden, anche se gli spazi di miglioramento sono ancora piuttosto ampi. Buoni segnali, ma anche molti punti da migliorare. Sono stati tre giorni caratterizzati da momenti di stanca ed altri più intensi. Un sabato piuttosto faticoso a fronte di una domenica molto più viva prima della chiusura di lunedì.
Possiamo dire che l’ippodromo di Pisa è stata certamente una buona location, nella bella cornice della Tenuta Migliarino San Rossore Massaciuccoli, su un terreno con l’erba giusta e ampi spazi in cui provare le macchine dopo una vigilia tormentata per colpa della grandinata senza precedenti che ha sconquassato tanti allestimenti già pronti.
Sarebbe stato facile rimanere al nord, dopo le edizioni al parco di Novegro e al parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, quindi in Lombardia e Veneto, dove il mercato delle macchine per il giardino detiene le maggiori quote e dove Demogarden, bene o male, si era ormai consolidata, tuttavia l’organizzazione ha voluto rispettare le promesse di una fiera che anno dopo anno raggiungesse diverse parti del nostro territorio nazionale.
Certamente Demogarden 2014 si conclude arricchendosi di vari spunti per il futuro. Pensiamo al modello delle grandi fiere estere, soprattutto tedesche, dove il rumore dei motori delle macchine costringe gli operatori ad alzare la voce. Dove il prodotto viene soppesato sul campo, con pregi e difetti, prima della trattativa al tavolo.
Le aziende chiedono un ulteriore salto di qualità, un salto in avanti, la certezza che una fiera così possa esprimere fino in fondo tutte le sue potenzialità. Ci sarà tempo e modo per parlarne. I cenni di approvazione per Demogarden non sono mancati. E da qui bisogna partire per continuare a crescere.
LA NOSTRA VISITA A DEMOGARDEN
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FOTOGALLERY
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25 settembre 2014
ROTTA DI NAVIGAZIONE:
IL SITO DI DEMOGARDEN