La trattativa non è stata semplice. Ferrari Group l’ha spuntata nei confronti di un’azienda francese. Il marchio Ipierre, ben conosciuto nel mondo del giardinaggio e dell’irrigazione, stava diventando una delle tante vittime della crisi. Non è stato così perché in suo soccorso è arrivato Ferrari Group: “quando abbiamo saputo che un marchio così noto stava per spegnersi, all’interno della mia azienda si è deciso di fare delle valutazioni e di salvarla. Ci è venuto naturale” racconta Francesco Marchini, amministratore delegato di Ferrari Group. La trattativa non è stata semplice, iniziata lo scorso giugno e chiusa ai primi di gennaio. Ferrari Group l’ha spuntata nei confronti di un’azienda francese anch’essa interessata all’operazione.
Presidente della nuova Ipierre System srl è Andrea Marchini, trentacinquenne figlio di Francesco Marchini, laureato a Reggio Emilia col massimo dei voti e con un buon bagaglio di esperienze maturate come consulente di primarie realtà del Nord Italia.
Ipierre System riparte da qui, coi rami d’azienda Ipierre, Garden ed Hydro. Andrea Marchini ha le idee chiare: “Dobbiamo garantire ottimi livelli di servizio per rilanciarsi sul mercato – ci spiega –, negli ultimi due anni il marchio aveva in effetti sofferto. Lavoreremo soprattutto sul magazzino, sulla reattività, sull’implementazione di gamma“.
La continuità col passato sarà garantita dalla presenza nel consiglio di amministrazione di Paolo Brigo, colonna storica della vecchia Ipierre. “La clientela più importante – continua Andrea Marchini – ha accettato il nuovo corso di Ipierre, anche per la serietà riconosciuta a Ferrari Group. La dimostrazione è nei prestagionali, davvero importanti“. Compresi i mercati internazionali, che saranno seguiti da Francesca Marchini, responsabile commerciale estero anche di Ferrari Group.
Le condizioni economico-finanziarie di Ipierre non hanno permesso all’azienda di continuare la produzione nel 2012, l’entrata in scena di Ferrari Group ha consentito di riallacciare quel filo che si stava spezzando e riavviare la macchina immediatamente mantenendo alta la qualità e, dov’è possibile, migliorarla ulteriormente. “C’è bisogno di qualità, senza dubbio – sottolinea Andrea Marchini -. Ed Ipierre può garantirla. Perché la produzione è italiana e perché le materie prime sono sempre state scelte accuratamente, senza molti compromessi. Il mercato era molto affezionato a questo marchio. Ed ha gradito che fosse proprio una realtà italiana a dare continuità all’opera“.
Febbraio 2013
ROTTA DI NAVIGAZIONE:
