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Cresce il fatturato del Gruppo Emak

14 Novembre 2022

Il Consiglio di Amministrazione di Emak S.p.A. ha approvato i risultati consolidati del Gruppo al 30 settembre 2022, con ricavi in crescita del 6%.

L’Amministratore Delegato Luigi Bartoli ha commentato: “La crescita del fatturato e il sostanziale mantenimento della marginalità sono per noi fonte di soddisfazione, tanto più considerando le crescenti difficoltà del contesto macroeconomico e la dinamica incrementale dei costi che abbiamo vissuto nel corso dell’anno.”

Venendo ai numeri si evince dal comunicato ufficiale che il Gruppo Emak ha realizzato nei primi nove mesi ricavi consolidati pari a 492,3 milioni di euro, rispetto ai 464,2 milioni del pari periodo dell’esercizio precedente, in crescita del 6%.

L’incremento deriva dalla crescita organica per il 2,7%, dall’effetto dei cambi di traduzione per il 2,6% e dalla variazione dell’area di consolidamento per lo 0,7%.

Nel terzo trimestre il fatturato è stato pari a 124,1 milioni di euro, in calo del 5,5% rispetto ai 131,3 milioni del pari trimestre 2021. Il dato del trimestre ha risentito del rallentamento delle vendite di prodotti per il giardinaggio e per il cleaning, penalizzate dal peggioramento dello scenario esterno e da condizioni meteo sfavorevoli, a fronte di una buona performance registrata dai prodotti destinati all’agricoltura e all’attività industriale.

L’EBITDA adjusted è stato pari a 68,7 milioni di euro (14% dei ricavi) rispetto ai 69,5 milioni del pari periodo 2021 (15% dei ricavi). Il dato 2022 ha beneficiato dell’aumento delle vendite e della variazione del perimetro di consolidamento, mentre ha subito l’effetto dei maggiori costi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti. Al contempo le pianificate azioni di supporto alla rete distributiva hanno comportato l’incremento dei costi di promozione e pubblicità nonché delle spese di viaggio.

L’utile operativo è stato pari a 49,2 milioni di euro, contro i 52 milioni del pari periodo dell’anno scorso, anche in conseguenza dei maggiori ammortamenti effettuati rispetto ai primi nove mesi del 2021.

L’utile netto al 30 settembre 2022 è pari a 37,1 milioni di euro, contro i 37,7 milioni del pari periodo 2021. Il risultato ha beneficiato dell’incremento dei proventi finanziari, legato principalmente alla valutazione dei derivati di copertura dei tassi, e della gestione valutaria, avvantaggiata dalla rivalutazione del dollaro statunitense e del real brasiliano rispetto all’Euro.

L’autofinanziamento gestionale è pari a 56,4 milioni di euro, rispetto ai 55,4 milioni dei primi nove mesi 2021.

Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali effettuati nel corso dei primi nove mesi 2022 ammontano a complessivi 13,5 milioni di euro rispetto ai 12,3 milioni nel pari periodo 2021.

Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2022 è pari a 292,2 milioni di euro contro i 255,9 milioni al 31 dicembre 2021.

La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 181,6 milioni di euro rispetto ai 120,3 milioni al 30 settembre 2021 e 144,3 milioni al 31 dicembre 2021.

Il dato 2022 include 37,4 milioni di euro derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 (30,8 milioni di euro a settembre 2021 e 38,9 milioni a dicembre 2021) e 11,7 milioni di euro di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza (6,1 milioni a settembre 2021 e 12,3 milioni a dicembre 2021).

L’incremento della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2021 risente inoltre dell’aumento del capitale circolante netto nei primi mesi dell’anno, per far fronte efficacemente alla forte domanda di mercato ed alle difficili condizioni logistiche.

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