Mattina presto, Demogreen è già sveglia. Alle otto tanti sono già lì. Espositori ma non solo.
A Novegro non si sbaglia. Si ragiona, si chiacchiera, si sorride. Solito format, tanto spazio e macchine in moto. Tronchi tenuti saldamente in aria, macchine telecomandate ad arrampicarsi ovunque, biotrituratori in azione, robot liberati ovunque, batterie in bella mostra.
I numeri sono più o meno quelli dello scorso anno, i pensieri invece sono di più.
C’erano tanti rivenditori a Demogreen, anche chi s’è sobbarcato un lungo viaggio pur di esserci. Il fine settimana di metà settembre di Novegro ha ribadito, ce ne fosse stato bisogno, l’efficacia della fiera all’aperto e della macchina lì a disposizione per essere provata sul campo.
Demogreen ci ha messo una volta di più sostanza, raggruppando tanti attori protagonisti del mercato del verde compresa una bella fetta di professionale. Prodotti tosti, capaci pure di andare nel fuoco senza bruciarsi.
Il via vai è stato continuo, fra l’interesse del privato e la presenza istituzionale di Federunacoma per raccontare i primi tre mesi dell’anno in numeri.
Il dialogo con Demogreen è avviato, ci sarà tempo per approfondire la questione.
“Le prossime edizioni – dice Cesare Cipolla, ideatore ed organizzatore di Demogreen – potrebbero anche essere organizzate in sinergia con Federunacoma, per avere spazi ancora più ampi e includere pure macchine per il verde sportivo e per i grossi manutentori”.
Demogreen è sempre una bella vetrina ma anche, impressione netta, una estesissima tavola rotonda dove è nato uno spontaneo dialogo sul futuro. Fra vicini di stand, fra amici-concorrenti incrociati fra un giro e l’altro giusto per dare un’occhiata anche agli altri, davanti ad un panino ed un caffè in pausa pranzo.