L’attività agricola nelle isole minori può essere remunerativa, ma richiede tecnologie di nuova generazione.
Il Governo italiano ha individuato 55 isole (sulle circa 800 presenti nelle nostre acque territoriali) che hanno popolazione residente e terreni coltivabili sufficienti per realizzare un’agricoltura competitiva, capace di offrire prodotti tipici e di alta qualità che si integrano con l’economia isolana e che sono un richiamo anche turistico.
Dalle Egadi alle Eolie, dall’Elba a Pantelleria fino a Capraia, le isole minori si caratterizzano per i particolari vigneti, per gli orti panteschi, per le varietà di frutta e per le erbe aromatiche, coltivazioni che tuttavia si realizzano su terreni scoscesi, con scarsità d’acqua e poca manodopera disponibile.
Mezzi meccanici leggeri, trattrici cingolate per affrontare le pendenze, motori elettrici, sistemi irrigui di precisione, strumentazioni elettroniche sono le tecnologie che l’industria italiana può oggi mettere in campo per rendere coltivabili e produttivi i terreni isolani.
Di questo si è parlato a Capraia, in occasione del convegno di illustrazione di Capraia Smart Island, un ampio progetto di economia circolare che valorizza le risorse del territorio e punta a rendere l’isola completamente autonoma sul piano energetico, agricolo e dello smaltimento rifiuti.
Il progetto – in continuo sviluppo e giunto alla quinta annualità – è ideato e coordinato dall’Associazione Chimica Verde bionet con l’ausilio di importanti partner scientifici: l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale per le ricerche (CNr-IIA), il Kyoto Club e ITABIA Italian Biomass Association.
Anche FederUnacoma, la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, supporta il progetto con la ricerca di mezzi innovativi per le coltivazioni locali.
“L’isola di Capraia rappresenta un laboratorio molto interessante – ha detto il direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella nel corso del convegno – utile per sviluppare modelli di meccanizzazione applicabili anche in altre realtà del Mediterraneo”.
“Nel novembre prossimo – ha continuato Rapastella – daremo vita ad un Forum sulla meccanizzazione per le isole minori, nell’ambito della rassegna internazionale dell’EIMA a Bologna e in quell’occasione passeremo in rassegna tutte le tecnologie più innovative e i principali progetti di ricerca per nuove tipologie di mezzi, specificamente destinati all’agricoltura isolana”.
“Sotto il profilo tecnologico – ha concluso Simona Rapastella – due elementi saranno decisivi nel prossimo futuro: l’impiego di motori a batteria elettrica, caricabile mediante impianti fotovoltaici, e l’applicazione di tecnologie digitali avanzate, capaci di gestire in modo scientifico i fattori produttivi e di guidare flotte di robot agricoli in grado di intervenire sulle coltivazioni e di sostituire, dove necessario, il lavoro degli agricoltori“.